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Agata Cleri

 

Lo strano caso

delle Donne di

Torrechiara

 

 

Un forte terremoto aveva colpito il nostro territorio l’antivigilia di Natale nel 2008, fortunatamente nessuno si era fatto male, ma la scuola materna e il magnifico Castello erano inagibili. Qualcuno parlò di trasferire la scuola, in un paio di giorni le rimostranze delle donne anziane della piccola frazione di Langhirano furono raccolte da 52 donne, appena il Sindaco se le trovò davanti cambiò idea, decidendo di ristrutturarne l’edificio.

Il Castello era comunque molto danneggiato e sarebbe rimasto chiuso per molto tempo, che fare? Decidemmo di tenere alta l’attenzione sulla nostra piccola realtà, ci voleva una grande Festa per far vedere che era comunque viva! Scegliemmo con cura la data: 2 Giugno, festa della Repubblica e partì l’invito a venire comunque a Torrechiara dove avevamo organizzato semplici intrattenimenti “di campagna”con tanto di banda e majorettes ! Vennero più di 4.000 persone per stringersi intorno al Castello ferito. Che bello vedere sorrisi e persino commozione sui volti delle nostre anziane! Per festeggiare, il 23 Giugno organizzammo una cena nella Piazza che da anni era ormai trattata come un triste parcheggio e quella sera avvenne il vero miracolo: i ragazzi del paese che pur conoscendosi non si frequentavano, aiutandoci a servire ai tavoli divennero un gruppo e da allora non si sono più lasciati. Durante quell’estate, più di 25 tra bambini e ragazzi si sono autogestiti in una specie di centro estivo in cui i grandi guardavano i piccoli, come nei cortili di una volta e da allora ci hanno aiutato in molte delle iniziative che abbiamo promosso. Oggi anche quelli che erano bambini sono diventati ragazzi, diversi studiano lingue, tre di loro sono Guide Ambientali Escursionistiche e altri due presto lo saranno.

Il cambiamento visto nei giovani, nei nostri figli, rafforzò la nostra determinazione e dal 2 Giugno 2009 a oggi sono più di 80 le feste e gli eventi pubblici che il gruppo Donne di Torrechiara ha organizzato sia in Castello che in paese per inseguire un’idea fissa: il futuro verrà dal Castello.

Ma andiamo in ordine con qualche data saliente: l’8 Marzo 2010 in 30 soci fondatori siamo andati dal notaio ed è nata l’Associazione Culturale per migliorare la qualità della vita a Torrechiara e nei territori dell’Appennino Parma Est, con uno sviluppo sociale ed economico basato soprattutto sulla valorizzazione culturale e turistica del Castello, dell'integrità del paesaggio e della qualità dei prodotti tipici e, non volendo essere solo una Pro Loco, anche per la promozione di iniziative volte a sviluppare il senso di comunità, quali feste e attività sociali e culturali, anche di scambio e collaborazione con altre realtà.

A partire dal giorno della sua costituzione, il gruppo ha svolto un’attività continuativa a cura degli associati, in forma gratuita e senza fini di lucro.

Così, una iniziativa dopo l’altra, abbiamo raccolto risorse impiegate per migliorare i luoghi della vita quotidiana e con il grande obiettivo di aprire un luogo di uso pubblico al primo piano dell’edificio della Scuola. Infatti nel mese di Maggio 2013 è stato finalmente inaugurato il centro Culturale Torrechiara con uno spettacolo teatrale offerto alla popolazione residente. Da allora innumerevoli sono state le attività per ogni fascia di età, centri estivi, doposcuola, conferenze, cene sociali, centri estivi, tombolate e briscolate, mercatini del riciclo … è aperto tutti i giorni e ben attrezzato; per il suo futuro sogniamo un coworking e, grazie a un bando regionale vinto da poco, diventerà sede di Megafono 2.0 un giornale scritto dai ragazzini per la comunità locale.

Dal 2011 l’Associazione è stata riconosciuta dalla Soprintendenza e dal Comune di Langhirano come soggetto coordinatore di eventi e attività in Castello nell’ambito del programma “Benvenuti a Torrechiara”, grazie a questo abbiamo fatto molti esperimenti, studiato i meccanismi del turismo, svolto indagini con osservazioni sul campo … tutto per arrivare a capire come mai 80.000 persone entrano in Castello e ne escono andandosene senza lasciare risorse economiche nel territorio. Chi guadagna dallo spostamento di questi turisti?

Grazie ad altri esperimenti e sondaggi abbiamo anche capito che il nostro bel Castello nessuno lo conosce al di fuori dei confini provinciali e questo semplicemente perché nessuno lo promuove.

Ancor più determinati a voler crear lavoro dal turismo, abbiamo iniziato a interessarci del resto dell’Appennino.

 

Nell’Agosto 2013 abbiamo avviato insieme ad altri un movimento di opinione per il salvataggio della seggiovia Lagdei-Lago Santo, che rischiava la “morte tecnica” a causa di una legislazione arretrata.

Da Gennaio 2014 dal gruppo Donne di Torrechiara è partito un TAM TAM di email per la creazione di una rete tra gli abitanti, i gruppi, gli operatori degli 8 Comuni dell’Appennino Parma Est. Nella primavera 2014 è arrivata la notizia di una proroga alla vita della seggiovia, contemporaneamente nasceva in modo ufficiale la RETE Appennino Parma Est, coordinamento dal basso aperto a tutti. In Giugno alcuni soci fondatori di Donne entravano a far parte anche della Cooperativa di Comunità 100 Laghi, attiva fin dal 2011 con lo scopo sociale di creare lavoro per la popolazione residente.

Nel Luglio 2014 la Coop 100 Laghi ha ricevuto l’adesione di 25 operatori dell’accoglienza titolari di più di 300 posti letto e si è iscritta all’Unione Appennino e Verde dell’APT regionale. Grazie a questo è nato un Club di prodotto cui possono aderire tutte le aziende, un soggetto che può promuovere e vendere pacchetti turistici.


Creare lavoro per la popolazione locale è la priorità per l'Appennino ... per questo abbiamo in mente il TURISMO di Comunità, una formula che lascia nel territorio le risorse economiche. 
Adesso sappiamo perché i turisti entrano in castello, escono e se ne vanno …

Semplice: i loro spostamenti sono stabiliti da operatori esterni al territorio che decidono dove vanno, dove mangiano e cosa fanno.

Adesso con la RETE Appennino e il club di prodotto - che vorrebbe associare tutti gli operatori locali disponibili - si cerca di diventare attori protagonisti di un nuovo tipo di turismo con due priorità:
portare molti più turisti negli otto Comuni del ns Appennino e fare in modo che l'indotto vada a beneficio della popolazione residente.

La scorsa settimana è arrivata la notizia che attendevamo: il parlamento ha recepito la normativa europea per gli impianti a fune e la nostra Seggiovia è salva !

Che dire … finora abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi, certo abbiamo lavorato sodo ogni giorno, allargando le alleanze con territori sempre più grandi e del resto, solo in tanti potremo cercare di migliorare le cose dal basso.

Sono venuta a raccontare questa “strana” storia, in fondo fatta di piccole cose quotidiane, per capire se insieme possiamo allargare ancora di più la superficie dei TERRITORI in cui la gente, le famiglie, i residenti si occupano in prima PERSONA di quello che riguarda da vicino il futuro loro e dei loro figli.

Perché dovremmo farlo? Per alcune ottime ragioni:

  • appena inizi a occuparti del bene comune insieme a persone con le tue stesse motivazioni, la tua vita migliora all’istante

  • i tuoi figli – o i giovani intorno – ne hanno un ottimo esempio e, se coinvolti, non sono prede del senso di impotenza e imparano che se vuoi davvero qualcosa puoi ottenerlo a prezzo del lavoro, della capacità, della determinazione

  • se vuoi davvero qualcosa, usi la testa e grandi dosi di ormoni femminili, beh rischi di farcela … se poi lavorando con un gruppo competente riesci a intercettare risorse (magari Fondi Europei) e poi riesci ad allargare la rete delle collaborazioni, chissà semplicemente scoprendo che tanti altri già la pensano come te , unendovi tutti per realizzare azioni concrete ognuno nel proprio territorio,

beh … PERCHE’ no ?

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